Dopo poco più di sei mesi per i fatti criminosi accaduti il 1 aprile in via Barzilai c’è già una sentenza: è questo il primo dato di cui c’è da felicitarsi nella vicenda dell’aggressione al Roxy Bar alla Romanina, l’esercizio commerciale di cui è titolare la famiglia rumena sottoposta all’aggressione degli appartenenti alla famiglia di Silvio: per i tre imputati che avevano chiesto il rito abbreviato il Giudice per le Indagini Preliminari di Roma ha emesso oggi, lunedì 15 ottobre 2018, una sentenza di condanna a 4 anni e 10 mesi, 4 anni e 8 mesi e 3 anni e 2 mesi, rispettivamente per Alfredo, Vincenzo ed Enrico di Silvio; le richieste del Pubblico Ministero erano state di anni 6, 5 e 8 mesi, 2 e otto mesi rispettivamente per i tre esponenti oggi condannati, chiedendo la pena aggiuntiva della libertà vigilata da quantificarsi in anni 2 al termine della pena, richiesta che il GUP ha ritenuto di voler accogliere e di aumentare a 3 anni.
La provvisionale a favore delle parti civili è stata quantificata in 20mila euro. “Ciò che voglio esprimere è prima di tutto la mia gioia”, dichiara Roxana Roman, l’esercente titolare del Roxy Bar: “Continuerò a lottare al fianco di chi, come Confcommercio Roma, combatte per una economia pulita che sia dalla parte della legalità anche costruendo e sostenendo percorsi di educazione nelle scuole”. Luigi Ciatti, presidente di Ambulatorio Antiusura Onlus che difende le posizioni delle parti offese e quella di parte civile per conto di Confcommercio, aggiunge: “E’ davvero importante che questa sentenza sia arrivata in un tempo così breve. Finalmente si inizia a far luce su di una zona di Roma in cui la criminalità organizzata spadroneggiava, facendo il bello e il cattivo tempo”. “Il coraggio delle persone offese che hanno scelto di non tacere e di denunciare ha trovato una tempestiva sponda nel lavoro della procura di Roma, a cui plaudiamo”, conclude Dora Vencia, avvocato dell’Ambulatorio Antiusura che assiste Simona Rossi, la disabile coinvolta nella brutale aggressione.