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Un respiro tra le rate

Gabriella è una restauratrice. Lavora da anni per un negozio di arredamenti anche se non ha un contratto a tempo indeterminato. Vive insieme al figlio Massimo in un piccolo apparta- mento che è riuscita da poco tempo a comprare, accendendo un piccolo mutuo. Nel 2006 Gabriella scopre di avere un cancro al seno. È necessario che si operi e faccia terapie piutto- sto invasive per poter guarire. Ciò le impedisce di lavorare, così viene licenziata e perde lo stipendio.

Ha perso da molti anni il marito e ha badato da sola a suo figlio che, dopo il diploma, ha deciso di iniziare a lavorare per poter contribuire al ménage familiare. Ma trovare lavoro non è semplice e Massimo riesce “solo” a trovare lavoretti saltuari.

La ASL riconosce a Gabriella un’invalidità del 100% a causa della sua malattia, ma questo le dà diritto soltanto a una pensione di poco più di 200 euro al mese.
Gabriella ora è guarita dal cancro, anche se deve fare controlli ravvici- nati nel tempo, ma alla sua età non riesce a trovare più alcun lavoro stabile. Fa di tanto in tanto la baby sitter per qualche amica e così riesce a guadagnare 200/300 euro al mese.

Si rivolge all’Ambulatorio Antiusura perché ha quattro rate del mutuo non pagate e la banca, inizialmente comprensiva, reclama oggi una regolarizzazione della posizione.
Nessuno concede un credito a Gabriella, poiché non ha un reddito docu- mentabile, mentre il reddito del figlio deriva da contratti che non garanti- scono una capacità di restituzione per un lungo periodo.

Attraverso i Fondi prevenzione dell’usura Gabriella ottiene una picco- la disponibilità economica per ripianare le rate arretrate e, attraverso l’intervento dell’Ambulatorio, un abbassamento della rata di mutuo a scadere, in modo da potervi far fronte anche ora che le entrate della famiglia si sono ridotte.